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  Il mare di Livorno MARIO NIGRO


Lavoro e matrimonio


INDICE DELLA BIOGRAFIA
  1. Nato a Pistoia
  2. La madre
  3. Il padre
  4. L'infanzia
  5. Livorno
  6. Adolescenza
  7. Laurea
  8. Mineralogia
  9. Farmacia
  10. Lavoro e matrimonio



Terrazza Mascagni, un tempo denominata Terrazza a Ciano
Passata le’euforia della fine della guerra dopo cinque lunghi interminabili anni di conflitti, e soprattutto terminate gli ultimi due anni, che avevano visto le principali città del Settentrione d’Italia sotto i bombardamenti e le campagne e gli Appennini teatro di una sanguinosissima guerra civile e il trionfo della lotta partigiana che finalmente, dopo più di vent’anni, restituiva all’Italia la libertà di pensiero, di espressione, di parola, di stampa, di informazione, in una parola sola: la Democrazia, avendo ormai tutto ciò, tornavano i problemi della quotidianità, anzitutto sopravvivere economicamente, avere in tasca qualche soldi, per dei vestiti nuovi o quantomeno decenti, un po’ di carne alla domenica, magari (che lusso!) un pollo (per tutta la famiglia!) insomma tornare alla normalità:
   Ma per tutto ciò era necessario un lavoro, un salario, uno stipendio.
Terminati gli studi di Farmacia, con la laurea fresca in tasca, il futuro suocero di mario Nigro, il padre, cioè di Violetta Talentoni, che era un rinomato medico condotto, laureatosi in Medicina a Bologna, e che già aveva esercitato a Siena e nei quartieri più poveri della città di Livorno (Venezia, San Marco, Corea), e ora si era sistemato all’inizio delle pendici di Monte Nero e svolgeva l’attività di medico condotto nella zona di Antignano ma aveva forti influenze anche sull’ospedale di Livorno, riuscì a troivare subito un impiego a Mario, come farmacista presso tale presidio medico, il cui vero nome, un po’ insolito per la verità, è di Spedari Riuniti di Livorno.    Già. Per la sua Famiglia, quell’ospedalale fu la sede di molteplici episodi, felici, impegnativi, infine tragici. o Mario Nigro lavorò per dieci (per lui interminabili) anni come farmacista; o Nello stesso ospedale nacque il suo primogenito e unico figlio Gianni, per taglio cesareo; o Nel 1959, dato che (erano proprio dei ragazzini) i coniugi Nigro si fidavano solo dei loro dei loro ex compagni d’Università, che lavoravano in gran parte in quella sede sanitaria, Violetta volle farsi orare d’appendicite a Livorno, agli Spedali Riuniti (Link: altri episodi meno epici). o Nel 1957 Mario Nigro si licenziò dagli Spedali per fare l’artista a tempo pieno. o Nel 1992 venne ricoverato d’urgenza, durante una vacanza a Marina di Bibbona, perché la iniziene intramuscolo di un noto antiflogistico gli aveva provocato la riapertura di una vecchia ulcera emorragica.
   Dato che da tempo si trascinava un Plasmocitoma, ed era in quel momento un soggetto defedato a causa di una recente chemioterapia, il sopravvento di una polmonite da Pneumocistis Carinii lo portò a morte improvvisa, sempre negli Spedali Riuniti di Livorno.
   Accettò l’impiego con molta riluttanza, ma tant’è: voleva sposarsi, metter su famiglia, magari più tardi avere una casa propria. Per il momento viveva con i genitori e dopo il matrimonio vi portò la neo-sposa.
La guerra era ormai davvero lontana!


Gianni Nigro





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